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La Democrazia che Produce Risultati

Ebbene eccoci qua, abbiamo un nuovo governo (finchè dura), Napolitano ha strigliato la Politica, ha detto in modo molto chiaro che c’è un grosso scollamento tra il Paese reale ed i Partiti. La Politica non capisce ciò che vogliono gl Italiani…

Possiamo smettere di Migliorare?

Possiamo smettere di Migliorare?

Chissà se  qualcuno si è mai veramente chiesto cosa vogliono gli Italiani,  perchè forse è questo il vero problema: sappiamo cosa vogliamo? Lo sa il PD, lo sa Grillo, lo ha mai saputo Berlusconi ed il suo PDL?

Gli Italiani sanno magari per chi votare la prossima volta, ma certo dimostrano di non sapere cosa dovrebbero fare per loro i galantuomini e le gentildonne che hanno eletto. Risultato: questi fanno quello che vogliono e quello che, a loro insindacabile giudizio, c’è da fare.

Invito tutti voi a chiedere ai vostri colleghi di lavoro o ai vostri parenti, conoscenti e vicini di casa, cosa si aspettano, in fin dei conti, dal “governo” (ammesso che ce ne sia uno vero e proprio) o almeno dal partito/movimento per il quale hanno votato. Sono certo che si potrebbero fare delle interessanti scoperte!

Eppure è chiaro che tutti noi abbiamo delle aspettative, tutti ci aspettiamo infatti: più lavoro, una scuola migliore, una sanità miglire, dei servizi migliori, un pubblica amministrazione più efficiente, etc.etc. Questo vale certamente anche per i nostri Politici! Possiamo infatti scommettere che tutti gli appratenenti a qualunque partito/movimento, saranno daccordo sul fatto che Scuola, Sanità, Pubblica Amministrazione, Welfare, etc.. vadano senz’altro migliorati. Tutto ciò quindi fa parte o no del nostro mandato elettorale? Io dico di si! Anzi, dico che tutto questo fa parte di OGNI mandato espresso da qualsivoglia elettore Italiano.

Questo punto fermo è, credo, quindi ampiamente condiviso da politica e cittadini, qui in teoria non vi è distanza o distonia.

Perchè quindi non rendere visione comune  il punto di contatto permanente tra Cittadini e Politica e farlo diventare IL RISULTATO MINIMO ed essenziale di qualunque legislatura?

Perchè non acclarare, una volta per tutte, ad esempio nella nostra Costituzione, che un dovere della politica (Governo, Parlamento ed Istituzioni Primarie) è quello di produrre un miglioramento economico e sociale per il Paese?

Qualcuno potrebbe sostenere il fatto che ciò è sostanzialmente banale, poichè è assolutamente implicito ed ovvio che al centro di qualunque azione politica ci debba essere il bene e l’interesse generale del Paese. Sfortunatamente i fatti ci danno ampiamente torto! Non vi è nulla di ovvio in ciò che la Politica Italiana crede di dover produrre per noi, e l’interesse generale viene invece sistematicamente ignorato e messo da parte!

Il fatto che il fine primario della Politica non sia esplicito e che non sia esplicito nemmeno ciò che  la classe Politica e le Istituzioni credono di  dover produrre per noi, è il viatico che ci porta ad un’esplicita, ed oramai sfrontata, Cialtroneria, sia dei politici che dei Cittadini stessi.

Abbiamo perso di vista l’obiettivo centrale della nostra convivenza civile: la Persona e la sua evoluzione come Cittadino.

Per i nostri Politici esistono delle cose “facili”, quelle che tutti i giorni siamo abituati a vedere… e ci sono delle cose oggettivamente “difficili”, che invece riporterebbero la Persona ed il Cittadino al centro della discussione politica.

E’ certamente ovvio che la Politica lasciata a se stessa continuerà ad occuparsi delle cose facili, ed in definitiva di ciò che vuole e di ciò che le conviene, invece di occuparsi dei cittadini e di ciò che realmente serve a farci diventare un Paese migliore.

Giusto per capirci meglio, proviamo a fare una lista dei comportamenti “facili”, ovvero di quello che ad esempio vediamo nei comportamenti dei nostri “rappresentatnti”:

  • Occuparsi di iniziative che “portano voti” cercando di “comprare” il consenso
  • Alzare le Tasse per trovare fondi
  • Dire di aver abbassato le tasse o promettere di volerle abbassare (senza poi farlo…)
  • Sistemare gli amici: favorire le amicizie e non le competenze
  • Rimandare i provvedimenti
  • Metterci sempre una pezza con una “manovrina”
  • Incrementare il debito pubblico
  • Ignorare i dati Eurostat, far passare l’Europa come la “mamma cattiva” o passare i dati  e le statistiche sotto silenzio (un ministro di 2 governi fa disse addirittura che i dati Istat non sono attendibili…forse non li gradiva?)
  • Spacciare le notizie ed i comunicati stampa per fatti
  • Non spiegare le cose ai cittadini o spiegarle con versioni di comodo (PR e Marketing sono oramai il cuore dei principali movimenti politici Italiani)
  • Dare la colpa al governo precedente o alla congiuntura
  • “Allocare “ fondi per qualcosa o per qualcuno (Allocare non significa Controllare cosa si fa con i fondi)
  • Sviare l’attenzione su questioni marginali per distoglierla dai sostanziali problemi economici e sociali

Per contrappasso, vediamo ora una lista di cose “difficili” da fare e da accettare per i nostri amministratori:

  • Lavorare su delle metriche, ad esempio quelle relative al BES (vedi più avanti nel post),  e migliorarle
  • Restare nella media della tassazione Europea, normalizzata ai servizi resi
  • Avere un tetto all’imposizione fiscale, magari nella Costituzione
  • Rendere conto ai cittadini tramite i dati ufficiali dell’Istat, della Corte dei Conti e del CNEL
  • Essere misurati ogni 3 anni su tutto, in base a degli indicatori che includano ad esempio anche la diminuzione del Debito Pubblico
  • Assegnare le iniziative di miglioramento a dei responsabili che in caso di fallimento lascino la carica incondizionatamente e non possano più essere rieletti per 15 anni (carriera politica finita per danno causato al Paese)
  • Dopo tre ani, alla prima misurazione, essere responsabili di TUTTI i risultati del governo o della propria amministrazione
  • Spiegare “lo stato della Nazione” ai cittadini, ogni anno , seguendo un formato predefinito che obbliga a rendere conto tramite i dati e gli indicatori Eurostat, Istat, Corte dei Conti e CNEL, dei risultati raggiunti
  • Controllare come si spendono i Fondi Pubblici utilizzando delle categorie e dei modelli di spesa e obbligarsi a ridurre la spesa (di ogni amministrazione) anno su anno, fino ad arrivare e a mantenere dei parametri medi Europei (Ad Es. Costo medio del Posto letto Ospedaliero, Costo medio per Studente laureato/Diplomato, Costo medio per Servizi Sociali resi, Costo medio delle forze dell’ordine per Cittadino, etc..)
  • Lasciare le questioni marginali nella loro dimensione e trattarle solo dopo aver affrontato i temi primari associati agli indicatori

E’ di nuovo ovvio che in un mondo ideale, nel quale la politica si impegna a produrre dei risultati, le cose da fare non sono certo quelle facili. Qualcuno potrebbe sottolineare il fatto che non disponiamo di strumenti per orientare i comportamenti in modo virtuoso, ciò non risponde completamente al vero. Alcuni strumenti esistono, alcuni sono certamente da migliorare, altri ancora da inventare.

Per iniziare consideriamo ad esempio le fonti di informazione, queste sono dispoonibili e quasi sempre di buona qualità, alcune sono pubbliche, autorevoli e di facile accesso per chiunque: Eurostat, ISTAT Corte dei Conti e CNEL. Come già detto alcuni di questi organismi potrebbe funzionare meglio e/o essere più indipendenti, ma essi rappresentano il vero strumento in mano ai cittadini per misurare la politica. Ciò che ci manca è invece un Architettura Istituzionale orientata alla “Performace” delle Amministrazioni, governo Centrale incluso. Questa Architettura potrebbe essere un incredibile strumento di competitività per il nostro Paese, obbligherebbe le nostre amministrazioni ai comportamenti “difficili” ma utili e cambierebbe radicalmente, di riflesso, anche i comportamenti di tutti noi come Cittadini Italiani.

In altri articoli in questo Blog abbiamo già parlato dell’iniziativa BES (Benessere Equo e Sostenibile) lanciata dall’ISTAT e dal CNEL, qualche settimana fa i due istituti hanno rilasciato, nell’ambito del progetto 2013, un nuovo rapporto che illustra gli indicatori rispetto alle 12 (dodici) aree di interesse per il Benessere della Nazione.  Si veda:

http://www.misuredelbenessere.it/index.php?id=49

Le 12 Aree

Le 12 Aree

Partendo da queste semplici  considerazioni ci risulta abbastanza facile dire che: non siamo in condizione di specificare al 100% ciò che la Politica deve produrre per noi, ma siamo in condizione di poter dire che tutti ci aspettiamo, almeno, un miglioramento nelle 12 aree chiave del Paese indicate dal BES.

Siamo arrivati di nuovo al punto che molte volte abbiamo discusso in questo Blog.

La Politica, ed in particolare la funzione di Governo, è e dovrà essere sempre certamente legittimata dal mandato popolare, ma dovrebbe, amio avviso,  anche avere la capacità ed il dovere di produrre dei risultati.

Quali sono i risultati che ci aspetiamo?  Almeno, il miglioramento, rispetto agli altri Paesi UE, dei principali indicatori relativi alle 12 aree di cui sopra.

Una legislatura e la relativa funzione Amministrativa o di Governo dovrebbe, infine, automaticamente perdere la propria legittimità nel momento in cui, manifestamente, non dovesse più essere in grado di produrre i miglioramenti necessari ed attesi per il Paese.

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