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Leopolda: Propaganda o Meeting per le Idee?

Una "vecchia! stazione dove ci siamo già fermati

La Leopolda: una “vecchia” stazione dove ci siamo già fermati

Riparte oggi la Leopolda , stazione in cui si ferma e si compiace ogni anno la strategia di P.R. di Renzi, Boschi (o forse dovrei dire il contrario…) & Co. Le prime edizioni, benché avessero un retrogusto di vecchia riunione  di parrocchia, erano comunque animate da un spirito creativo con i tavoli tematici presso i quali si poteva ancora discutere a soggetto. Questa ultima edizione sancisce definitivamente il passaggio della Leopolda sotto la regia Boschiana e lo sconfinamento definitivo nella Propaganda più vetero partitocratica, quasi da “festa dell’amicizia” dei bei tempi andati. Già, festa dell’amicizia, non festa dell’unità, perché a conti fatti in questo si è tradotta la rottamazione di Renzi dei vecchi quadri dirigenti del PD. Lo scambio c’è stato, alla pari: un vecchio PD, nostalgico di Baffone, per una vecchia DC, nostalgica del modo “cerchiobottista” di fare politica, tanto in voga, nel nostro paese, negli anni 60-70-80. Cambiano ovviamente i mezzi di comunicazione, l’ondata “social” ha costretto tutti i partiti ad un diverso stile di comunicazione, ma il vecchio vizio del partito unico, che ha dentro di se maggioranza ed opposizione, più qualche correntina trasversale con i suoi distinguo, eccolo lì di nuovo, in pieno stile DC dei bei tempi andati. Gli altri? Oppositori del sistema, sfascisti, gente che vuole minare le basi della nostra convivenza… Per carità a guardarli da vicino gli altri non sono niente di che, una destra politicamente infima e culturalmente inesistente, un movimento 5 stelle politicamente molto immaturo, perso dietro ai vaffa e alle scie chimiche, abbandonato a 2-3 parlamentari “saccentini” che da portavoce del movimento a stento riescono ad articolare  qualche frase in un italiano sgrammaticato. Renzi e la Boschi sono riusciti a stringere all’angolo tutti questi, pur non essendo niente di meglio rispetto a loro e pur non portando alcuna novità politica nel panorama italiano, i 2 wonder boys hanno solo mascherato, dietro una finta iperattività politica, la voglia di ritorno alla normalità dell’elettore medio italiano, quell’essere “benpensante” insaziabilmente affamato di DC, di “a fra che te serve”, di “troviamo un compromesso che salvi la faccia a tutti”.

Oggi alla Leopolda si celebra il partito che si parla addosso, il partito che fa contenti tutti e che fa scontenti tutti, che dà conto alla sua maggioranza ed alla sua opposizione, che non è di destra e non è di sinistra, che non sta con l’Europa, ma non è contro, che condanna il terrorismo ma non reagisce, che sta dalla parte della gente ma difende le banche, etc etc…

Allora tanto per gettare sassi nello stagno, immaginiamo di poter discutere alla Leopolda di due o tre cose che potrebbero fare la differenza da qui in avanti:

  1. Misurare l’efficacia dell’azione politica con dei target misurabili su tutti i ministeri economici, target da cui far dipendere la fiducia ai ministri in carica (ci chiamiamo misurarelapolitica mica per niente…)
  2.  Supportare con i fatti le politiche energetiche per la rinnovabili.  Tutti gli impianti di rifornimento abbiano, per ottenere il rinnovo della licenza,  impianti di ricarica elettrica  veloce entro il 2020
  3. Entro il 2020 tutte le pubbliche amministrazioni utilizzino il telelavoro per almeno il 30% dell’organico
  4.  Gli ammortizzatori sociali siano disponibili solo alle aziende che, a seguito della domanda di cassa integrazione per motivi economici, licenzino i dirigenti responsabili delle aree che afferiscono al beneficio.

A Presto

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